Comune di Palermo: senza il rispetto delle persone, non c’è innovazione
Chi subisce il furto di tutti i documenti di identità deve aspettare 3 mesi
Aggiornamento: uno dei tre uffici a cui ho scritto (l’unico messaggio non PEC) mi ha risposto, e il 5 maggio faremo tutto. Ne sono contento.
Le non risposte alle PEC e soprattutto le risposte avute in presenza negli uffici comunali, sono state comunque una gran brutta esperienza, non adeguata né al contesto, né ai diritti sottesi.
Una persona a me molto cara, che va per gli 80 anni, ha subito venerdì 15 aprile 2022 — a pranzo— il furto di tutti i suoi documenti di identità.
L’ho accompagnata poco dopo a fare la denuncia alla Polizia e il gentile agente che ci ha assistito ci ha detto che si sarebbe potuto occupare di produrre un permesso provvisorio di guida. Andiamo via allora per recuperare le due foto tessera necessarie e ritorniamo alla Polizia, ma l’agente ci dice che non può in realtà produrre il permesso, perché è possibile farlo a valle della presentazione di un altro documento di identità.
Ci suggerisce allora di andare in un ufficio anagrafe del Comune di Palermo, di fare presente la criticità della situazione e chiedere il sostituto di una carta di identità (un altro documento provvisorio). Con questo sarebbe stato possibile produrre il permesso provvisorio di guida.
Allora stamattina (19 aprile 2022), con un po’ difficoltà legata all’età e alla scarsa capacità di movimento della persona protagonista di questa storia (un femore rotto la scorsa estate), siamo stati insieme presso l’ufficio anagrafe di Palermo sito in Viale Lazio.
Da mesi in questi uffici si va soltanto per prenotazione, ma questo è in modo del tutto evidente un caso speciale.
Non appena arrivati sul posto ho detto a un dipendente comunale qualcosa come: “salve, la persona che accompagno ha una certa età, è qui con difficoltà, ha subito il furto di tutti i documenti di identità, e vorrebbe da questi uffici un sostituto di carta di identità”. In risposta mi dice che non si può fare nulla, che si deve prenotare; insisto un po’, ma rimane fermo.
Provo allora a recarmi in un altro ufficio anagrafe: insisto anche questa volta, ma anche qui, mi dicono “ciao, ciao”.
Non mi resta che prenotare: la prima data utile (vedi immagine sotto) è il 3 agosto 2022, TRA PIÙ DI TRE MESI (sì, sto gridando).
Il Comune di Palermo in alcune classifiche legate all’innovazione si piazza in un buona posizione.
Ma è inammissibile che non ci sia una procedura, che a valle del possesso di un documento di denuncia di smarrimento, per gestire il caso di una persona senza più alcun documento di identità; a maggior forza se con più di 75 anni e con diversi acciacchi.
Mi vergogno da cittadino di Palermo, perché non so come aiutare questa persona, che non è più pienamente indipendente, che avrebbe bisogno dei documenti di identità anche per fare prossimamente un viaggio per una visita medica, per provare a risolvere un problema fastidioso.
Si sente sola, si sente “vecchia” e senza futuro. E i fatti di questi giorni fanno sentire tutto questo più forte.
A che serve la tecnologia, a che servono i diritti di cittadinanza digitali, se la soluzione è aspettare 3 mesi e mezzo?
Questa non è innovazione!